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Ciao Hervé,
Mi permetto di rappresentarmi ciò che fu la tua paura quando hai capito che cosa il destino ti riservava ...
Si dice che vediamo il film della nostra vita nei momenti che precedono la morte.
Quindi spero che hai avuto il tempo di rivedere tutte le immagini della tua bella vita di guida alpina ;
Il mondo silenzioso e magico delle tue gite di sci alpinismo,
L’oro delle pareti al tramonto, avvicinando l'ultimo tiro di una via di sogno,
L’acqua turchese dell’Estéron,
La Grazia dei Camosci che sfidano le leggi della gravità,
Il mormorio dei torrenti e il tumulto delle cascate durante il disgelo,
Il profumo accattivante e animale del bosso delle gole del Verdon, "pazienza nell’azzurro" sospeso alla sosta,
Sei riuscito a comunicare con talento, umiltà e tanta umanità ai tuoi allievi, i tuoi compagni di trekking o arrampicata, e soprattutto a Erwan, tutto questo mosaico di immagini, l'esplosione di sensazioni che compongono il nostro universo verticale.
Nonostante la tua grande competenza nelle varie pratiche legate alla montagna, è stato importante per te, più che l'idea di prestazioni, comunicare una visione edonistica di questo mondo.
La montagna piange uno dei suoi messaggeri più avvincenti.
L'alpinismo è uno sport pericoloso, ma non è niente in confronto alla follia umana ...