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Più acqua verde e meno blu nelle Alpi durante le estati più calde
Il cambiamento climatico può ridurre l'apporto di acqua di superficie migliorando l'evapotraspirazione nelle montagne boscose, specialmente durante le ondate di calore. L'indagine su questo "drought paradox" (paradosso della siccità) per le Alpi europee utilizza un database di 1.212 stazioni e simulazioni ecoidrologiche ad alta risoluzione per quantificare i flussi d'acqua blu (deflusso) e verdi (evapotraspirazione).
Durante l'ondata di calore del 2003, l'evapotraspirazione in vaste aree delle Alpi è stata superiore alla media nonostante le scarse precipitazioni, amplificando il deficit di deflusso del 32% nelle aree più produttive (1.300-3.000 m sul livello del mare).
Un aumento della temperatura dell'aria di 3 °C potrebbe aumentare l'evapotraspirazione annuale fino a 100 mm (45 mm in media), il che ridurrebbe il deflusso annuale ad un tasso simile ad una diminuzione delle precipitazioni del 3%. Questo suggerisce che i feedback di acqua verde - spesso scarsamente rappresentati nelle simulazioni di modelli su larga scala - costituiscono un'ulteriore minaccia per le risorse idriche, specialmente nelle estati secche.
Nonostante l'incertezza nella validazione della modellazione ecoidrologica ad alta risoluzione con osservazioni, questo approccio permette previsioni più realistiche sulla disponibilità di acqua nelle regioni di montagna.
Vedi l'articolo su Nature
La montagne, nouvel Ibiza ? (Rummelplatz Alpen)
Un documentario da non perdere per chiunque sia interessato al futuro delle Alpi.
sinossi:
Per cinquant'anni, le Alpi sono state consegnate al turismo invernale di massa, con la devastazione ecologica ormai evidente sulla fauna, la flora e il sistema idrico. Dopo le costose assurdità dei cannoni a neve e l'invasione degli impianti nel paesaggio, la natura è ora minacciata da nuovi concetti marketing , innescata dal drastico accorciamento della stagione degli sport invernali, a causa del riscaldamento globale. Tuttavia, degli approcci più sostenibili per scoprire la montagna cominciano a contrastare l'industria della neve, tra cui la valutazione dei suoi siti in estate.
Martedì 01 marzo (90 min) ARTE.TV
Si scalda la discussione sul clima.
Nel dicembre prossimo la Francia organizzerà la 21a Conferenza sul clima delle Nazioni Unite. Ma già ora la COP21 solleva vivaci discussioni.
Più si avvicina la data della Conferenza sul clima di Parigi, più roventi diventano le discussioni. Il Protocollo di Kioto scade nel 2020 e a dicembre dovrà essere sostituito da un nuovo accordo internazionale. Il cambiamento climatico è ormai riconosciuto come un dato di fatto dalla maggioranza degli Stati, poiché i suoi effetti sono ormai evidenti pressoché ovunque. La questione al centro del dibattito è tuttavia su chi abbia le maggiori responsabilità per il clima globale. È giusto, ad esempio, riconoscere agli Stati industrializzati emergenti dell’Asia il diritto di raggiungere il livello di prosperità economica e di benessere dell’Europa, accentuando così il cambiamento climatico?
Erri De Luca : una via di resistenza
Erri di Luca è un grande scrittore, un talentuoso alpinista ed un scalatore affilato. Rischia 5 anni di prigione, per avere utilizzato il termine " sabotare" in un'intervista con un giornalista del Huffington Post che l'interrogava a proposito della linea a grande velocità Lyon-Torino. Con il movimento NO-TAV, contesta da 10 anni questo progetto giudicato inutile, costoso e pericoloso per la salute degli abitanti.
Al di là degli argomenti che sostenitori e oppositori potrebbero invocare, si tratta di difendere la libertà di espressione.
Di fronte alle minacce di carcerazione, la rete SNCF avendo depositato una denuncia contro lui, Erri di Luca è determinato a non cedere.
Apre una bella linea in cui impegnarsi, costellata di enigmi complessi da risolvere, ma siccome ha già superato una via di arrampicata molto difficile all'età di 60 anni, allora non è una piccola montagna che verrà ad estremità della sua volontà...
Per sostenerlo, c’è una petizione ...